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Casa Internazionale dei Diritti Umani delle Donne

Dal 2004 l’Associazione gestisce, per conto del Comune di Roma, la “Casa Internazionale dei Diritti Umani delle Donne”, centro di accoglienza per donne straniere ed italiane, vittime diacidificazione, infibulazione, violenze fisiche e psicologiche.
Con ognuna delle donne ospiti si prospetta un progetto individuale che possa accompagnarle esostenerle nel difficile cammino da intraprendere per uscire da una situazione di violenza e per riconquistare una propria autonomia. Le operatrici e le volontarie, tutte di genere femminile e con anni di esperienza, lavorano, quindi, con le ospiti sia sugli aspetti emotivi, come la consapevolezza di non essere più una vittima, sia sul rafforzamento dell’autostima e del rapporto genitoriale, che sugli aspetti più pratici come il reinserimento nel mondo sociale e lavorativo. Dal momento che la spirale della violenza non coinvolge solo le donne, ma anche i/le loro figli/e che involontariamente diventano i/le testimoni della progressiva violenza e umiliazione nei
confronti della donna/madre da cui dipendono, da parte di un uomo/padre minaccioso, violento e pericoloso; uno degli obiettivi è quello di insegnare loro a conoscere la ricchezza dell’uguaglianza nella diversità uomo­donna e a sperimentare rapporti fondati sul rispetto reciproco.

All’interno della Casa Internazionale dei Diritti Umani delle Donne, sono previste diverse attività, che riportiamo qui di seguito:

Accoglienza:
L’attività di accoglienza è per le donne ed i minori che si rivolgono al Centro, sia tramite il contatto diretto con le operatrici, sia in forma telefonica che telematica, e vengono offerti e forniti tutti i servizi intrapresi dal Centro. Alle vittime di violenza e ai loro figli minori è assicurato un sostegno per consentire loro di ripristinare la propria autonoma individualità e di riconquistare la libertà, nel pieno rispetto della riservatezza e dell’anonimato.

Accoglienza telefonica:
Il Centro dispone di un centralino attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, attraverso il quale si raccolgono le segnalazioni dirette delle donne e dei “servizi” esistenti sul territorio e, che permetteranno una successiva presa in carico delle vittime.
Le donne ricevono da personale preparato e altamente specializzato nel settore di intervento, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, un ascolto attento e solidale.

­Ospitalità:
L’accoglienza per l’ospitalità, , è un momento molto delicato e importante e viene organizzata dalle operatrici, dopo un’attenta valutazione.
Il centro si propone come una comunità di tipo familiare, in parte autogestita (cura della propria stanza e degli spazi comuni e preparazione dei pasti), con la finalità di ricreare i rapporti interpersonali e garantire alle donne, sole o con figli, serenità e sicurezza e la possibilità di recuperare l’autonomia personale. Viene garantita l’ospitalità in un ambiente sereno e familiare, uno spazio protetto caratterizzato da elevata professionalità, dove la donna possa sentirsi a proprio agio, rispettata nelle sue necessità individuali e nel suo diritto alla privacy. Nel centro sono espressamente vietati comportamenti a sfondo razzista ed atteggiamenti violenti e finalizzati alla sopraffazione o alla prevaricazione dell’altro.

­Gruppi di auto – aiuto:
Lo scopo è quello di far riconquistare la fiducia in se stesse, promuovere l’interazione con altre donne, acquisire una maggiore consapevolezza di sé e dell’ambiente sociale, e sviluppare il senso di appartenenza. In particolare gli incontri autogestiti hanno l’obiettivo di far sentire le partecipanti al gruppo, responsabili dei processi che avvengono all’interno del gruppo stesso. Il legame che si instaura tra le partecipanti è la vera e grande risorsa del gruppo.
La convivenza e il confronto con le altre donne con un vissuto traumatico simile, permette la sperimentazione di relazioni basate sulla solidarietà, sulla condivisione e sul sostegno reciproco e la creazione di una rete di supporto all’interno del Centro, e di conseguenza anche all’esterno, sia a livello relazionale, sia su un piano concreto e materiale.

­Azioni di sostegno alla genitorialità:
Vengono messe in atto procedure di trattamento mirate a migliorare e sostenere le competenze genitoriali, quali:
– interventi di consulenza individuale;
– interventi di psicoeducazione sul trauma centrati sulla descrizione delle normali reazioni al trauma, allo scopo di “normalizzare” i sintomi e per fornire alle donne linee comportamentali da mettere in atto nei confronti dei figli vittime di violenza assistita diretta e indiretta.
– consulenze di mediazione familiare.

­Segretariato sociale:
Tale attività finalizzata a garantire unitarietà di accesso, ascolto, orientamento, e valutazione dei bisogni si fonda su un’attività di accoglienza e decodifica della domanda pervenuta per via telefonica e telematica.
La donna ha l’opportunità di esplicitare e definire i propri bisogni e l’operatrice, avendo a disposizione un’accurata mappatura dei servizi e delle risorse territoriali, può indicare alla donna la giusta strada da intraprendere, con l’obiettivo di potenziare l’autonomia e l’indipendenza delle utenti e di offrir loro la possibilità di ottenere aiuti predisposti dai diversi servizi ed enti.

­Orientamento e supporto delle ospiti nell’inserimento sociale e lavorativo:
Per favorire un adeguato inserimento lavorativo è previsto il sostegno nella ricerca di una formazione esterna attraverso la partecipazione, su esplicita, libera e consapevole richiesta della donna, a corsi gratuiti organizzati dalle Istituzioni, da agenzie o da organismi, Associazioni e Fondazioni presenti sul territorio. Al fine di accedere a tali corsi viene realizzata un’indagine sulle competenze specifiche individuali delle utenti con l’obiettivo di valorizzare le risorse personali e di integrare le stesse con le opportunità presenti sul territorio.

­Consulenza giuridico – legale:
Il Centro offre, a tutti i soggetti che ne fanno richiesta, il servizio di consulenza legale.
La consulenza è svolta da professioniste avvocate (penaliste e civiliste), iscritte all’Albo Speciale dei Patrocinanti a spese dello Stato e all’Albo dei Patrocinanti in Cassazione, esperte inoltre nelle problematiche dell’immigrazione e del lavoro, tutte volontarie del “Telefono Rosa”.

­La consulenza e gli interventi psicologici specialistici:
Il percorso psicologico ha l’obiettivo di rendere possibile ed effettiva l’elaborazione dell’esperienza traumatica da parte della vittima affinché la donna e il minore possano uscire dalla spirale della violenza.
Maltrattamenti severi, prolungati e ripetuti di natura interpersonale, da parte dei partner, hanno la capacità di produrre, nella donna, una vasta gamma di esiti psicopatologici che impattano profondamente sul senso di identità e sulla visione del mondo. Un valore aggiunto della nostra metodologia d’intervento è la pluralità di approcci psicoterapeutici, legati alla formazione delle professioniste coinvolte.

Centro Provinciale di accoglienza “La Ginestra”

Il “Telefono Rosa” dal 2013, gestisce, per conto della Provincia di Roma, il Centro Provinciale di accoglienza “La Ginestra” . Tra le altre attività che indichiamo di seguito, nel Centro viene offerto sostegno psicologico e legale, accompagnamento presso le strutture ospedaliere e sanitarie, inserimento dei bambini nelle scuole pubbliche, con svolgimento di tutte le pratiche necessarie al riconoscimento dei titoli di studio eventualmente conseguiti nei paesi d’origine.

­Accoglienza:
L’attività fondamentale di accoglienza basata sull’ascolto attivo non giudicante, è prevista per tutte le donne ed i minori che si rivolgono al Centro, ospitate e non, sia tramite il contatto diretto con le operatrici, sia in forma telefonica, e vengono offerti e forniti tutti i servizi. Alle vittime di violenza e ai loro figli minori è assicurato un sostegno per consentire loro di ripristinare la propria individualità e di riconquistare la libertà, nel pieno rispetto della riservatezza e dell’anonimato.

­Accoglienza telefonica:
Il Centro dispone di un centralino attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, attraverso il quale si raccolgono le segnalazioni delle donne e dei “servizi” esistenti sul territorio, che permetteranno una successiva presa in carico delle vittime.

­Ospitalità:
Tale attività va intesa come ospitalità residenziale, prevedendo un ordine di priorità:
– Donne in gravidanza in stato di bisogno;
– Donne in stato di bisogno de­ospedalizzate;
– Donne in comprovato stato di disagio per altre motivazioni (abbandono, separazione, violenza…).

Con tutte le ospiti del Centro, le operatrici sostengono interventi mirati ai loro bisogni e/o a quelli dei loro figli e/o del nucleo madre­figlio, al fine di raggiungere un’autonomia personale, come concordato durante la fase di accoglienza.

­Gruppi di auto – aiuto:
Gli incontri sono il luogo dove affrontare le proprie difficoltà, dove portare liberamente il proprio vissuto con la consapevolezza che esso viene ascoltato, e che all’interno del gruppo ognuna si può attivare per trarre dal dialogo un giovamento per sé e per la collettività. All’interno di questi spazi basati sulla fiducia, sul rispetto e sulla costruzione di un legame, le donne hanno la possibilità di confrontarsi sulle eventuali criticità che possono sorgere in una convivenza “obbligata”, proporre nuove idee, discutere il loro ruolo di madri, i problemi che incontrano nell’educazione dei figli e affrontare diverse tematiche “quotidiane” (organizzazione della vita nel Centro, cura di sé e dei propri figli, igiene personale, alimentazione, etc.).

­Consulenza giuridico – legale:
La consulenza è svolta da professioniste avvocate (penaliste e civiliste), iscritte all’Albo Speciale dei Patrocinanti a spese dello Stato e all’Albo dei Patrocinanti in Cassazione, esperte nelle problematiche dell’immigrazione e del lavoro, tutte volontarie del “Telefono Rosa”.
Alle avvocate si affiancano le Assistenti al Diritto di famiglia, volontarie del “Telefono Rosa”, che sono a disposizione del Centro “La Ginestra”, esperte nelle problematiche della famiglia, nella volontaria giurisdizione, nelle richieste di Patrocinio a spese dello Stato, nell’immigrazione e nello svolgimento delle pratiche necessarie alla regolarizzazione della posizione delle donne straniere in Italia.

­Consulenza e interventi psicologici specialistici:
Il percorso psicologico ha l’obiettivo di rendere possibile ed effettiva l’elaborazione dell’esperienza traumatica da parte della vittima affinché la donna e il minore possano uscire dalla spirale della violenza.
Maltrattamenti severi, prolungati e ripetuti di natura interpersonale, da parte del partner, hanno la capacità di produrre una vasta gamma di problematiche emotive e comportamentali che impattano profondamente sul senso di identità e sulla visione della società.

­Consulenza, sostegno sociale e segretariato sociale:
Il Segretariato Sociale si occupa di orientare e inserire le donne nel mondo lavorativo. Sostiene coloro che intendono intraprendere un percorso per realizzare una impresa sociale. Si occupa infine dell’inserimento scolastico e psicosociale dei minori.
Il sostegno nelle questioni legate al lavoro è un punto fondamentale per il “Telefono Rosa”.
Questa attività si basa sull’affiancamento alle donne, nella ricerca, mappatura e condivisione diinformazioni reperibili in rete ed il successivo accompagnamento presso gli organismi competentie specializzati nel settore (Regione Lazio, Roma Capitale , Centro di Orientamento al Lavoro, Agenzie Interinali ed i Centri per l’Impiego).

Per favorire un adeguato inserimento lavorativo è previsto il sostegno nella ricerca di una formazione esterna attraverso la partecipazione, su esplicita, libera e consapevole richiesta della donna, a corsi gratuiti organizzati dalle Istituzioni, da agenzie o da organismi, Associazioni e Fondazioni presenti sul territorio. Al fine di accedere a tali corsi viene realizzata un’indagine sulle competenze specifiche individuali delle utenti con l’obiettivo di valorizzare le risorse personali e di integrare le stesse con le opportunità presenti sul territorio.

­Laboratorio teatrale di burattini:
Il laboratorio, a cadenza settimanale, prevede:
– creazione della storia e della sceneggiatura
– costruzione dei burattini e dei costumi
– realizzazione delle scenografie
– creazione della colonna sonora ed effetti sonori
– allestimento dello spettacolo

­La corda tesa: la valenza evolutiva della musica:
Il laboratorio per bambini e ragazzi utilizza la musica in chiave evolutiva per conoscere, contattare ed esprimere il mondo emotivo individuale e collettivo e per la sua funzione di coesione sociale.

­Orto:
Nel Centro, si è provveduto a realizzare un orto che viene curato dalle ospiti in collaborazione con le nostre operatrici.
L’obiettivo di questo lavoro è aiutare le donne ad aumentare la sicurezza in se stesse: tutto il processo di semina e coltivazione le pone concretamente di fronte alla presa di responsabilità che metaforicamente può rappresentare la capacità di prendersi cura di sé e dell’altro.
Allo stesso tempo, per i bambini, l’orto può rappresentare la possibilità di avere uno spazio ludico ricreativo condiviso con gli altri minori e con la figura genitoriale.

Inoltre si insegna ai bambini ad essere responsabili di un progetto che si realizza solo attraverso il loro impegno personale.