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Firmato il protocollo per i lavori di pubblica utilità. La presidente del Telefono Rosa: Nell’incontro è emerso il grande lavoro che la ministra Cartabia sta facendo con la riforma del processo penale.

COMUNICATO STAMPA

Promuovere la stipula di convenzioni locali per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova per adulti fra i Tribunali ordinari e le strutture e/o le sedi operative territoriali del Telefono Rosa, i centri antiviolenza, le case rifugio e le case di semiautonomia e delle associazioni che ad esso fanno capo. È questo l’obiettivo del protocollo nazionale sottoscritto dalla Ministra Marta Cartabia con la presidente del Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli e curato dalla Direzione generale per l’Esecuzione penale esterna e di messa alla prova del Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità.

Il Telefono Rosa è un’associazione di volontariato che si occupa di prevenire, segnalare e offrire supporto alle donne che subiscono violenze fisiche o psicologiche,  maltrattamenti e stalking ed è presente in tutto il territorio nazionale con importanti sedi e servizi in Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia.

L’Associazione inoltre assicura consulenza specialistica di tipo legale, attraverso avvocate penaliste, civiliste e cassazioniste; consulenza psicologica; attività di mediazione linguistico- culturale; gruppi di auto mutuo aiuto; sostegno alla genitorialità; segretariato sociale e orientamento informativo/ formativo ai servizi e al lavoro. Tali attività vengono offerte alle utenti italiane e straniere, comunitarie ed extracomunitarie.

Il Telefono Rosa da diversi anni si occupa anche di educare e formare i giovani al rispetto e alla parità di genere, ritenendo necessario partire dalle nuove generazioni per combattere la violenza di genere, gli stereotipi e qualsiasi forma di discriminazione.

Il protocollo nazionale consentirà di affrontare meglio la crescente richiesta di ulteriori posti per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità in settori a forte impatto sociale e soprattutto con l’entrata in vigore della riforma del processo penale rappresentando pertanto un ulteriore e significativo progresso verso il potenziamento – anche in Italia – di un modello di giustizia di comunità in linea con le principali tradizioni europee.

“Grazie a protocolli come questo, il tempo speso nell’esecuzione della pena diventa un tempo costruttivo: al lavoro di restituzione e di recupero degli autori di reato si accompagna il lavoro su se stessi”, commenta la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “La legge delega di riforma del processo penale – di cui stiamo perfezionando i decreti attuativi – intende sviluppare ulteriormente la possibilità di ricorrere alla “messa alla prova”. In quest’accordo con Telefono Rosa, particolare attenzione è rivolta alle donne, in linea con gli interventi già previsti nella riforma”.

 

“Questo accordo – commenta la Presidente del Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli – ci consentirà di aiutare meglio le persone a comprendere il significato del loro comportamento, come si può arrivare ad uno stesso obiettivo senza violenza ma attraverso la parola e il dialogo. Un sostegno concreto, facendo loro vivere la realtà del Telefono Rosa, senza mai oltrepassare il limite del rispetto e della solidarietà. Alla luce di questo nostro incontro è emerso il grande lavoro che la Ministra Cartabia sta facendo con la riforma del processo penale. Il protocollo sarà uno strumento utile nella battaglia contro la violenza sulle donne. I soggetti che parteciperanno alla messa alla prova acquisiranno consapevolezza attraverso la formazione”.