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STUPRI E VIOLENZA SULLE DONNE: QUESTA BARBARIE HA UNA RESPONSABILITA’ POLITICA. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NOMINI UNA MINISTRA PO COMPETENTE E PREPARATA.

Tre casi di stupro nel giro di 24 ore e una serie inaudita di violenze sulle donne. Il Telefono Rosa chiede con forza l’istituzione del Ministero per le PO e chiede una persona preparata e con esperienza a dirigerlo.

 

 

La violenza sulle donne in Italia non ha solo responsabili penali, ma ha una responsabilità politica. Dopo aver scritto per due volte al Presidente Renzi, senza avere alcuna risposta e dopo aver chiesto, insieme a tante Associazioni, l’Istituzione di un Ministero per le Pari Opportunità, ci vediamo oggi costrette anche a scrivere al Ministro della Giustizia, Orlando, e al Presidente della Repubblica, Mattarella, nella sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, per capire le motivazioni di un’ennesima aberrante sentenza in materia di violenza sulle donne.

 

Ci fa indignare, infatti, la decisione dei Giudici su un caso di stupro di gruppo, ai danni di una ragazza, rea secondo quanto riportato dalla stampa, anche di “non avere una vita lineare”. Ma non solo: “Il fatto non è rilevante penalmente perché la ragazza non si è opposta”: queste le parole raccapriccianti che pare motivino la sentenza di assoluzione per il branco.

 

In attesa di acquisire gli atti ufficiali della sentenza, chiederemo al Ministro e al Presidente Mattarella di esercitare quanto nelle loro possibilità sia per verificare la giustezza dell’applicazione della Legge sia perché si arrivi realmente a un cambio di cultura anche nella Magistratura italiana.

 

Pur nel grande rispetto per i Giudici italiani, rileviamo, con grande dispiacere, come si siano spesso verificati casi di giudizi che ci riportano indietro di un secolo nei diritti che vanno, doverosamente e rigorosamente, riconosciuti alle donne in tema di violenza. Il caso, venuto alla luce ieri, ci induce a pensare che venga concesso di fatto un “diritto allo stupro” per chi sappia di poter contare (magari solo per uno stato di ebrezza o per le sempre più diffuse “droghe dello stupro”) sulla incapacità – meglio dire impossibilità – di opporsi della vittima. Ci chiediamo: cosa avrebbero deciso quei Giudici se la vittima fosse stata una loro figlia, magari colpevole solo di aver bevuto troppo? Ci chiediamo: come possono arrivare a un’assoluzione inaccettabile, parlando di “una vita non lineare” di una donna?!! Ci chiediamo se questi Giudici hanno compreso quale effetto disastroso può provocare una simile decisione, che rischia di autorizzare di fatto tutti i futuri stupratori a chiedere una assoluzione, per il semplice fatto che la vittima non sia in condizioni di opporsi!

 

“Scriveremo nuovamente al Presidente del Consiglio Renzi, per ricordargli che non si può trattare come un “problema residuale” una piaga che vede 7 milioni di donne vittime di violenza  (dati ISTAT appena diffusi). Non si può  gestire a rilento, nonostante l’impegno e la dedizione dell’On. Martelli consigliera del presidente del Consiglio sul tema, un Piano Anti Violenza che dovrebbe essere un vero e proprio esempio di efficienza contro questa barbarie. Noi esigiamo che si cambi rotta su questa gravissima piaga sociale, esigiamo che il Governo cambi l’impegno finora del tutto insufficiente, che si diano mezzi e leggi adeguate per affrontare la violenza sulle donne nel nostro Paese. E, soprattutto, chiediamo che che si re-istituisca il Ministero delle pari Opportunità: è infatti fondamentale che vi sia una Ministra per poter discutere, laddove si decide la politica del nostro Paese, come affrontare questo problema. Una figura politica non di immagine, ma di indiscusso valore e capace di dialogare con le Associazioni e con chi, in assoluta solitudine sta continuando a salvare donne e bambini dalla violenza. Inversamente questi stupri, queste violenze, le migliaia di bambini vittime di violenza assistita, per noi avranno una responsabilità politica precisa.” questa la dichiarazione della presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.