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ENTRA IN VIGORE CONVENZIONE ISTANBUL

TELEFONO ROSA: SIAMO INDIETRO SU TUTTO, PAGHEREMO SANZIONI SALATE

“Dovrebbe essere un giorno importante e di soddisfazione, oggi: entra infatti in vigore la Convenzione di Istanbul, per la quale tante donne, sia nelle associazioni che nei luoghi della politica, si sono battute. Ma eccoci nella solita insopportabile “storiella all’italiana”, che però in questo caso si scrive sulla pelle delle donne”. Gabriella Carnieri Moscatelli non usa mezzi termini nel commentare quella che, invece di essere una giornata di azione, programmi e speranza, diventa un’ennesima giornata di denuncia.

“Avevamo esultato quando l’ostinazione della Ministra Josefa Idem e di tante sue colleghe, di sinistra e di destra, avevano ottenuto l’approvazione della Convenzione. Ma ci eravamo illuse. Il ritardo su ciò che prevede questo prezioso documento internazionale, sottoscritto a oggi da 12 Paesi (Albania, Portogallo, Montenegro, Italia, Bosnia Erzegovina, Austria, Serbia, Andorra, Danimarca, Francia, Spagna, Svezia ndr.), è enorme. Dei quattro punti cardine della Convenzione, sintetizzabili in prevenzione, protezione e sostegno delle vittime, perseguimento dei colpevoli, politiche integrate, non troviamo nulla nella programmazione del Governo.” dice la Presidentessa e prosegue: “Un Dipartimento Pari Opportunità abbandonato a se stesso, senza una guida politica e senza un confronto con le Associazioni cui viene negato un interlocutore politico. Tutto questo ha delle responsabilità e, per noi, la responsabilità è tutta nella sordità del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dinanzi alle richieste degli operatori del settore, tra cui quella fondamentale, di avere una Ministra per le Pari Opportunità. Gli abbiamo scritto ben tre volte: non abbiamo avuto nemmeno il piacere di avere la risposta da un suo segretario. Se ciò che vediamo è il rispetto e la sensibilità che finora è stato dato al tema della violenza sulle donne in Italia, non mi stupisce che nessun rispetto venga dato ad un’associazione come la nostra che da trent’anni, solo con la forza del volontariato e senza alcun finanziamento pubblico, sopperisce alle mancanze dello Stato. La modalità della “non risposta” è un sistema che ben conosciamo e che serve a non considerare un problema e a non dargli alcuna rilevanza politica. Una tecnica che offende, però, migliaia di cittadini e cittadine che credono e sostengono la nostra realtà e le battaglie che quotidianamente portiamo avanti, nel puro interesse collettivo e delle donne. Le mancanze sulla Convenzione porteranno inevitabilmente sanzioni che i cittadini italiani pagheranno, con i loro soldi, per l’incapacità della nostra politica. Davvero un pessima immagine per la Presidenza Italiana in Europa.” l’amara conclusione di Gabriella Carnieri Moscatelli.